PROROGHE AL VAGLIO DEL MEF – DECRETO RISTORI BIS
Proroga delle rate della pace fiscale e sospensione dei versamenti di IVA e ritenute Irpef: sono questi due dei punti al vaglio del MEF, in vista dell’approdo in Consiglio dei Ministri del decreto Ristori-bis.Le misure però potrebbero essere difformi e differenziate per zone rosse, arancioni e gialle. Quel che è certo è che, dopo il DPCM annunciato dal Premier Conte il 4 novembre 2020, si lavora per definire nuovi aiuti per le partite IVA.
La suddivisione del Paese in tre zone, e l’introduzione di nuove restrizioni territoriali, porta ora alla necessità di estendere la platea dei beneficiari delle misure di ristoro, non solo il fondo perduto.
Il calendario delle scadenze fiscali di novembre e dicembre 2020 è particolarmente fitto di appuntamenti.
Il 16 novembre è prevista la scadenza dell’IVA sia per i contribuenti mensili che trimestrali, il 30 novembre scade il secondo acconto (per le partite IVA escluse dalla proroga al 30 aprile 2021) ed il 10 dicembre è la data di scadenza di tutte le rate dovute nel 2020 in relazione alla pace fiscale.
La proroga dei versamenti di IVA, ritenute Irpef, rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle potrebbe però riguardare esclusivamente per le partite IVA delle nuove zone rosse (Calabria, Piemonte, Lombardia e Valle D’Aosta), che entreranno in lockdown dal 6 novembre.
Si punta, insomma, a replicare lo schema previsto dal decreto Cura Italia per le prime zone rosse, anche se è evidente che l’introduzione del nuovo coprifuoco dalle 22, le chiusure dei centri commerciali nel fine settimana e l’invito ai cittadini a limitare gli spostamenti, avrà ripercussioni anche per le attività situate nelle zone arancioni e gialle.
I fondi disponibili, secondo le prime indiscrezioni, ammontano attualmente a poco più di 1,5 miliardi di euro, ed è difficile ipotizzare come saranno suddivisi tra i vari aiuti allo studio: proroga scadenze fiscali, estensione credito d’imposta sugli affitti ed esonero IMU, così come nuovi contributi a fondo perduto.
Fetta importante del decreto Ristori bis sono gli aiuti per le categorie dimenticate dal provvedimento di due settimane fa: ad esempio pizzerie al taglio, piadinerie (e tutta la ristorazione senza somministrazione), colf e badanti, bus turistici, commercialisti, consulenti e agenti del lavoro e lavanderie industriali.
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